TK-21

Des fleurs comme des corps peuplent les jardins. Depuis l’aube, elles attendaient. Elles se composent dans la lumière et deviennent photos.

Olga Caldas nous promène dans son univers noir et blanc et nous perd dans les courbes des pétales, des feuilles et des sculptures qui quelquefois prennent vie, chaque bifurcation mène à des métamorphoses.

Portugal, Paris, Japon, les images se répondent et créent un cheminement.
« Des jardins, des jets d’eau pleurant dans les albâtres,[…] fleuve d’oubli, jardin de la paresse… » [1]

Il y a aussi des corps, d’une grande sensualité, quelques fois trop beaux, quelquefois irréels, pas toujours humains, mais traités comme des fleurs, ce qu’ils sont peut-être quelque part…

Une exposition florilège en quelque sorte.

Notes

[1] Charles Baudelaire, Les Fleurs du Mal

Martial Verdier et Olga Caldas - 2 février 2025

Exposition à la Halle Saint-Pierre
2, rue Ronsard - 75018 Paris Tél. : 01 42 58 72 89
Accès : Métro Anvers (2) / Abbesses (12)
Jusqu’au 16 mars 2025
Du lundi au vendredi de 11h à 18h / samedi de 11h à 19h / dimanche de 12h à 18h.


LACRITIQUE.ORG

Non, nous n’arrivons pas à seulement regarder les fleurs photographiées par Olga Caldas,

ce sont ses fleurs qui nous regardent

Non, ce ne sont pas ses fleurs,

ce sont les cœurs de ses fleurs,

Non, ce ne sont pas leurs cœurs,

C’est leur hile aux plis enchevêtrés,

Le hile, cette petite surface courbe d’une graine ou de la plante

cette cavité qui entoure le visiteur visité en réciprocité.

Petite fleur c’est le nom familier dont certaines mères nomment leur sexe à leur fillette

Olga qui exalte depuis toujours le corps qui se délie, l’intime féminin magnifié, n’a pas changé de sujet 

quand elle photographie les fleurs et leur cœur de lumière qui se révèle naturellement

sans aucun artifice

Le hile n’est pas la blessure universelle comme le dit Godard du sexe féminin dans le film La passion

On pense plutôt à Anddu Bouchet :

La déchirure,

Non,

Le jour de la déchirure

Mais la déchirure, c’est encore une projection masculine qui ne pense généralement aux femmes que pour les déflorer

Ce n’est pas la déchirure que nous montrent les cœurs des fleurs d’Olga Caldas

C’est le jour même, la lumière qui émane d’elles en irradiant 

en illuminant de leurs splendeurs les visiteurs et les visiteuses  

C’est l’origine universelle du monde, l’origine charnelle, l’origine végétale, la joie originelle,  

Ce sont toutes les chaleurs que contient le nom même de Caldas,

Voir, sentir, presque toucher ces fleurs et recevoir leurs humeurs

Immersion de tous et toutes dans son jardin aux senteurs qui bifurquent

VIVI CREATIVO

Il Giardino dei sentieri che biforcano di Olga Caldas. Intervista alla fotografa

Di Cristina Biordi

l titolo di questa mostra si inspira a un racconto del 1941 dello scrittore e poeta argentino Jorge Luis Borges, Il Giardino dei sentieri che biforcano è l’esposizione fotografica di Olga Caldas che si tiene, dal 15 gennaio al 16 marzo 2025, alla Halle Saint Pierre.

Olga Caldas ci accompagna, in questa mostra personale, in un viaggio attraverso diverse esperienze successive che hanno contrassegnato il suo lavoro fotografico per un decennio. Rifiutando un percorso cronologico, la fotografa sceglie di legarle in una sorta di circolo fraterno senza inizio né fine. Perché la cosa più importante è che “i sentieri biforcati”, che ne derivano, possano convergere in determinati momenti e guardarsi l’un con l’altro.

Olga Caldas svela il suo giardino: tra fiori e intimità

Nata in Portogallo e nutrita dall’entusiasmo creativo di Parigi, la fotografa trasforma il proprio giardino in uno studio a cielo aperto. E mostrando questo giardino, svela anche quello intimo delle sue emozioni.

«L’esposizione l’ho voluta come un giardino in cui ci sono diversi sentieri. Il pubblico può scegliere quello da intraprendere, può tornare indietro su suoi passi. Può visitare l’esposizione come vuole, senza seguire un ordine cronologico. Sono esposte diverse serie, l’ultima è recentissima, l’ho realizzata domenica scorsa», spiega Olga Caldas a vivicreativo in occasione del vernissage. «Le differenti serie sono come delle isole fiorite. È una mostra floreale.

Affinità elettive, ed espositive

«Sono molto felice di esporre in questo luogo magnifico, importante per la sua programmazione artistica. Quasi ai piedi della cattedrale del Sacro Cuore». Inoltre, attualmente è in corso la mostra Malcolm de Chazal, che dipinge dei fiori, e la mia mostra – anche se un po’ atipica per questo spazio culturale -è come se entrasse in risonanza con quella dell’artista mauriziano.

L’allestimento presenta, sullo stesso sfondo, i soggetti delle diverse serie non si mescolano e domandano di essere visti separatamente. Si ritrovano reminiscenze infantili, come una ballerina anonima, leggerissima, che prende il volo sulla sua altalena, o la serie dedicata al rituale del bagno, realizzata a Tokyo l’anno scorso.

La camera oscura

Olga Caldas non si interessa la tecnica. Le sue fotografie, mescolando pellicola e tecniche digitali, rivelano una ricerca artistica incentrata sull’ibridazione e la metamorfosi. Utilizza esclusivamente la luce naturale. Talvolta impiega anche la tecnica della “camera oscura”.

Tra gli scatti espositi che utilizzano questa tecnica, La femme fleur, che spiega la fotografa «L’ho realizzata utilizzando la camera oscura. La donna in secondo piano sono io, ho creato una composizione con un fiore ben a fuoco, in primo piano», che diventa un vestito che indossa la Olga Caldas.

 

I fiori: un incontro tra persone

In questo giardino alla Halle Saint Pierre ci sono molti fiori. «Amo rappresentare i fiori come fossero delle persone», dichiara la fotografa. «Realizzo dei loro ritratti perché è come se vedessi la loro testa. Ecco perché in questa mostra sono così imponenti, anche nel formato. È il fiore che mi chiama. In un bouquet o in un grande giardino è un solo fiore che capta la mia attenzione. Sono per me degli incontri».

È questa “visione” del mondo floreale che invece di essere associato alla transitorietà, all’effimero, alle “nature morte” o alla vanità dell’apparenza, in questi scatti prevale è la percezione opposta. L’immediatezza della loro luminosità introduce a una sensazione di eternità.

La fotografia: una rivelazione

«La passione per la fotografia è nata nei banchi di scuola, al liceo, durante un laboratorio di fotografia. Mi affascinava la pellicola. È stata una rivelazione in tutti i sensi: la rivelazione di quest’arte e dell’immagine di una fotografia. Perché bisogna aspettare di aver sviluppato la pellicola per sapere cosa si è creato. È come della magia quando l’immagine comincia ad apparire, a svelarsi. In quel momento mi sento vicina ai primi fotografi, all’emozione straordinaria che hanno provato realizzando le prime fotografie della storia.»

Un altro mondo in bianco e nero

«Non arrivo a lavorare a colori. Lavoro esclusivamente in bianco e nero. È una questione d’estetica. Mi permette di mettere una distanza con il reale, come in un sogno. La realtà è a colori. In bianco e nero un mondo onirico, fantastico. Quello che mi interessa è andare oltre l’apparenza, vedere quello che è dietro, nascosto. Forse, se dovessi lavori a colori, dovresti trovare il modo che non siano i “veri” colori».


Progetti futuri: in Italia dentro la fotografia

Olga Caldas farà parte degli artisti invitati quest’autunno al centro d’arte Casa Regis vicino Biella. Tema della mostra “la fotografia come oggetto“. Per quest’esposizione collettiva, la fotografa ha avuto l’idea di realizzare «Un’installazione in immersione. Ho scelto una sala di questo magnifico palazzo rinascimentale, la ex la biblioteca che ha un soffitto affrescato magnifico. Ricoprirò tutte le pareti con una carta da parati dei miei fiori. Creerò una sala da pranzo. Ci sarà un tavolo apparecchiato: tovaglia, piatti, tutto avrà i miei fiori stampati. Il visitatore sarà dentro la fotografia. Immerso in un ambiente “fotografico”. Sono veramente molto felice di partecipare a questo progetto.»

Il catalogo de Il Giardino dei sentieri che biforcano

Le fotografie di Olga rivelano una ricerca artistica incentrata sull’ibridazione e la metamorfosi. L’esposizione Il Giardino dei sentieri che biforcano è arricchita da un catalogo, in uscita entro febbraio 2025. L’occasione per (ri)visitare la mostra parigina che trasporta i visitatori in un giardino labirinto dove corpi, pietra e piante si incontrano. E farsi dedicare il prezioso volume.

ARTS IN THE CITY

Olga Caldas est une exploratrice méthodique de l’intime et du silence. Pas de hasard dans ses clichés, mais une véritable construction, minutieuse et réfléchie. À travers des photographies en noir et blanc qui jouent sur les contrastes extrêmes, l’artiste compose des scènes où la lumière devient un outil de narration. Les photographies d’Olga Caldas sont le résultat d’une chorégraphie visuelle. Ses fleurs floues traduisent la fragilité de ce qui existe. Ses silhouettes humaines, indéfinies ou partielles, évoquent l’idée de la disparition, mais aussi de la persistance. Unjardin aux multiples visages, comme autant de sentiers qui bifurquent pour mieux nous égarer.

Follow Paris

Sous le ciel gris de Paris, au cœur de la Halle Saint-Pierre, un jardin singulier s’épanouit cet hiver. Du 15 janvier au 16 mars 2025, la photographe et artiste Olga Caldas nous invite à parcourir "Le Jardin aux sentiers qui bifurquent", une exposition à la croisée des chemins entre nature et introspection. « C’est à une déambulation onirique que nous convie l’exposition ; à une promenade dans un jardin aux sentiers qui bifurquent, propice aux rencontres insolites, aux rêveries. Portés par le vent de l’imaginaire, de l’enchantement, de la réminiscence, au gré des chemins, nous nous accordons avec les présences végétales, florales, et les corps de chair, les corps de pierre, qui semblent prendre vie sur notre passage.»

Olga Caldas, enfant du Portugal, a tissé son art dans l’effervescence créative parisienne, s’abreuvant de rencontres avec des œuvres inclassables lors de ses années à la Halle Saint-Pierre. Ces expériences ont ouvert des portes vers des imaginaires insoupçonnés, nourrissant sa quête artistique d’hybridité et de métamorphose. À travers ses photographies argentiques et numériques, souvent en noir et blanc, Olga explore les mystères du corps humain en dialogue avec les éléments naturels, transformant son propre jardin en région parisienne en un studio à ciel ouvert.

Le Jardin aux sentiers qui bifurquent, évoquant le titre labyrinthique de Jorge Luis Borges, est une ode à l’hésitation et au choix, à ces carrefours invisibles où le visible et l’invisible se frôlent. Ses compositions, entre ombre et lumière, suggèrent un monde où chaque feuille, chaque ombre, chaque corps porte la mémoire des saisons et des histoires silencieuses. (…)

À la Halle Saint-Pierre, elle nous offre un moment suspendu, une promenade poétique où disparaître et se redécouvrir. Dans cet espace, le visiteur est invité à se perdre dans la brume des sentiers, à se laisser happer par la texture des images, à rêver un monde qui continue de respirer sans nous, mais pour nous.

BOMDIA

LIFESTYLE

Olga Caldas leva exposição à Halle Saint Pierre, em Paris

Sexta-feira 3 de janeiro de 2025

PARIS 18e ARRONDISSEMENT

Olga Caldas : Le jardin aux sentiers qui bifurquent

Sous le ciel gris de Paris, au coeur de la Halle Saint-Pierre, un jardin singulier s'epanouit cet hiver. Du 15 janvier au 16 mars 2025, la photographe et artiste Olga Caldas nous invite a parcourir Le Jardin aux sentiers qui bifurquent, une exposition a la croisee des chemins entre nature et introspection.

« C'est a une deambulation onirique que nous convie l'exposition , a une promenade dans un jardin aux sentiers qui bifurquent, propice aux rencontres insolites, aux reveries. Portes par le vent de l'imaginaire, de l'enchantement, de la reminiscence, au gre des chemins, nous nous accordons avec les presences vegetales, florales, et les corps de chair, les corps de pierre, qui semblent prendre vie sur notre passage.»

Olga Caldas, enfant du Portugal, a tisse son art dans l'effervescence creative parisienne, s'abreuvant de rencontres avec des oeuvres inclassables lors de ses annees a la Halle Saint-Pierre. Ces experiences ont ouvert des portes vers des imaginaires insoupconnes, nourrissant sa quete artistique d'hybridite et de metamorphose.

A travers ses photographies argentiques et numeriques, souvent en noir et blanc, Olga explore les mysteres du corps humain en dialogue avec les elements naturels, transformant son propre jardin en region parisienne en un studio a ciel ouvert.

Le Jardin aux sentiers qui bifurquent, evoquant le titre labyrinthique de Jorge Luis Borges, est une ode a l'hesitation et au choix, a ces carrefours invisibles ou le visible et l'invisible se frolent. Ses compositions, entre ombre et lumiere, suggerent un monde ou chaque feuille, chaque ombre, chaque corps porte la memoire des saisons et des histoires silencieuses. (...)

A la Halle Saint-Pierre, elle nous offre un moment suspendu, une promenade poetique ou disparaitre et se redecouvrir. Dans cet espace, le visiteur est invite a se perdre dans la brume des sentiers, a se laisser happer par la texture des images, a rever un monde qui continue de respirer sans nous, mais pour nous.,

Crédits : ©Olga Caldas
A partir du 15/01/2025 et jusqu'au 16/03/2025. Halle Saint Pierre.

SORTIR A PARIS

LE JARDIN AUX SENTIERS QUI BIFURQUENT : L'EXPOSITION ONIRIQUE À LA HALLE SAINT-PIERRE

Par Cécile de Sortiraparis · Publié le 9 janvier 2025 à 15h43

La Halle Saint-Pierre accueille le jardin poétique et mystérieux d'Olga Caldas, qui expose ses photographies dans une exposition, du 15 janvier au 16 mars 2025.

L'artiste contemporaine Olga Caldas se dévoile dans une exposition personnelle et poétique, à découvrir à la Halle Saint-Pierre du 15 janvier au 16 mars 2025. Des photographies en noir et blanc nous guident pas à pas dans les méandres de cette existence entre rêveries et douleurs, contemplation et lutte.

L'exposition Le jardin aux sentiers qui bifurquent veut donc nous plonger dans un univers végétal onirique, où les instants se croisent et entament un dialogue. L'artiste raconte ses expériences intimes et artistiques à travers différents moments, présentés de manière anachronique. Dans ce jardin du temps, les visiteurs sont conviés à suivre les "sentiers", sans savoir quelle sera la prochaine œuvre, la prochaine période à jaillir d'entre les végétaux.

Une danseuse sur une balançoire, une femme apaisée dans son bain rituel, un corps qui se débat dans sa chrysalide... Le corps et la nature sont au cœur de ces séries de photographies : l'usage du noir et blanc, les sujets poétiques et oniriques donnent l'impression que ces scènes sont hors du temps, à la fois anciennes et éternelles.

Aux côtés de ces femmes, Olga Caldas présente de nombreuses fleurs. Ces images semblent cacher un mystère, et lient les différents chapitres de cette exposition. Ce jardin fleuri, débuté il y a plusieurs années, a pris le temps de grandir et de se sublimer, au fil des divers projets de l'artiste. En 2025, à la Halle Saint-Pierre, Olga Caldas nous dévoile donc des fleurs éclatantes, fortes, loin de l'idée de la plante éphémère habituellement associée à ces plantes.

Cet hiver, l'artiste contemporaine nous propose donc une balade dans son jardin où le corps de la femme et la nature sont à l'honneur.

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CULTURIUS MAGAZINE


Description

La Halle Saint-Pierre accueille le jardin poétique et mystérieux d'Olga Caldas, qui expose ses photographies dans une exposition, du 15 janvier au 16 mars 2025.

L'artiste contemporaine Olga Caldas se dévoile dans une exposition personnelle et poétique, à découvrir à la Halle Saint-Pierre du 15 janvier au 16 mars 2025. Des photographies en noir et blanc nous guident pas à pas dans les méandres de cette existence entre rêveries et douleurs, contemplation et lutte.

L'exposition Le jardin aux sentiers qui bifurquent veut donc nous plonger dans un univers végétal onirique, où les instants se croisent et entament un dialogue. L'artiste raconte ses expériences intimes et artistiques à travers différents moments, présentés de manière anachronique. Dans ce jardin du temps, les visiteurs sont conviés à suivre les "sentiers", sans savoir quelle sera la prochaine œuvre, la prochaine période à jaillir d'entre les végétaux.

Une danseuse sur une balançoire, une femme apaisée dans son bain rituel, un corps qui se débat dans sa chrysalide... Le corps et la nature sont au cœur de ces séries de photographies : l'usage du noir et blanc, les sujets poétiques et oniriques donnent l'impression que ces scènes sont hors du temps, à la fois anciennes et éternelles.

Aux côtés de ces femmes, Olga Caldas présente de nombreuses fleurs. Ces images semblent cacher un mystère, et lient les différents chapitres de cette exposition. Ce jardin fleuri, débuté il y a plusieurs années, a pris le temps de grandir et de se sublimer, au fil des divers projets de l'artiste. En 2025, à la Halle Saint-Pierre, Olga Caldas nous dévoile donc des fleurs éclatantes, fortes, loin de l'idée de la plante éphémère habituellement associée à ces plantes.

Cet hiver, l'artiste contemporaine nous propose donc une balade dans son jardin où le corps de la femme et la nature sont à l'honneur.


LE POIGNARD SUBTIL

Olga, on la connaît à la Halle Saint-Pierre où elle s'est longtemps occupée de la com'. Maintenant, il paraît, les pages se tournant (nos amis les premiers libraires, Laurence puis Pascal, se sont carapatés en tête, laissant la place à des nouveaux, tout aussi sympathiques, Stéphane et Elizabeth), qu'Olga a pris sa retraite, pouvant ainsi s'adonner à sa passion centrale, la photographie. Elle s'en vient, jusqu'au 16 mars, présenter dans la partie "Galerie" de la Halle (rez-de-chaussée) quelques-uns de ses travaux actuels (voir photo ci-dessus de Bruno Montpied).

Olga Caldas, expo "Le Jardin aux sentiers qui bifurquent", dossier de presse à la Halle Saint-Pierre.

     Et ce que je préfère chez elle, quand elle ne se lance pas dans des expos-concepts pour jouer à la grande photographe – du genre ficelage en faux shibari des uns et des autres (je me suis laissé dire que l'ami Régis Gayraud s'était laissé ligoter, pas très serré: qu'est-ce qu'il ne faut pas faire pour que ce joli cœur professionnel gagne les grâces de ces dames...) – , c'est sa grande sensibilité vis-à-vis de la chose botanique. Dans l'expo de la Halle, on peut ainsi voir, agrandies comme par hasard (elle sait ce qu'elle fait de mieux, la bougresse!), deux corolles aux mystères veloutés comme la chair noire et blanche de crémeux cygnes. Rien que ces deux clichés méritent le détour par la Halle.

Olga Caldas, volute florale, 2024. 

     D'autant que bientôt devrait débuter une nouvelle expo dans la salle du bas consacrée à l'intriguant art brut iranien. Que de raisons de débarquer à la Halle Saint-Pierre, donc...

Olga Caldas (2024), quelle est cette lumière cachée au fond de ce calice, de quel délice est-il la promesse?

FRANCE-PORTUGAL

Du 15 janvier au 16 mars 2025, la Halle Saint-Pierre à Paris accueille l’exposition Le Jardin aux sentiers qui bifurquent d’Olga Caldas, une invitation à une promenade poétique entre nature, art et introspection.

Inspirée par l’œuvre éponyme de Jorge Luis Borges, cette exposition transporte les visiteurs dans un jardin-labyrinthe où se rencontrent corps, pierre et végétaux. Les photographies d’Olga, mêlant techniques argentiques et numériques, révèlent une quête artistique tournée vers l’hybridité et la métamorphose.

Née au Portugal et nourrie par l’effervescence créative parisienne, Olga Caldas transforme son propre jardin en un studio à ciel ouvert. Ses compositions, jouant sur l’ombre et la lumière, captent l’éphémère et les correspondances entre l’homme et la nature, suggérant un monde où chaque élément – feuilles, fleurs, sculptures – dialogue avec le visiteur.

Cette exposition est une ode à l’imaginaire et à l’émerveillement, où le visible et l’invisible s’entrelacent pour offrir un moment suspendu, propice à la rêverie et à la redécouverte de notre lien avec la nature. Une expérience immersive à ne pas manquer.

Le Jardin aux sentiers qui bifurquent

Plus d’informations

Olga Caldas
06 63 90 21 21
Olga.caldas@hotmail.fr
http://olgacaldas.me
https://www.facebook.com/olga.caldas/


UP'MAGAZINE

Article de Fabienne Marion, rédactrice en chef dehttps://france-portugal.com/evenement/le-jardin-aux-sentiers-qui-bifurquent-dolga-caldas/

Un bel article de Fabienne Marion rédactrice en chef de UP'Magazine.

Olga Caldas : Le jardin aux sentiers qui bifurquent

Sous le ciel gris de Paris, au cœur de la Halle Saint-Pierre, un jardin singulier s’épanouit cet hiver. Du 15 janvier au 16 mars 2025, la photographe et artiste Olga Caldas nous invite à parcourir "Le Jardin aux sentiers qui bifurquent", une exposition à la croisée des chemins entre nature et introspection. « C’est à une déambulation onirique que nous convie l’exposition ; à une promenade dans un jardin aux sentiers qui bifurquent, propice aux rencontres insolites, aux rêveries. Portés par le vent de l’imaginaire, de l’enchantement, de la réminiscence, au gré des chemins, nous nous accordons avec les présences végétales, florales, et les corps de chaire, les corps de pierre, qui semblent prendre vie sur notre passage. »

Olga Caldas, enfant du Portugal, a tissé son art dans l’effervescence créative parisienne, s’abreuvant de rencontres avec des œuvres inclassables lors de ses années à la Halle Saint-Pierre. Ces expériences ont ouvert des portes vers des imaginaires insoupçonnés, nourrissant sa quête artistique d’hybridité et de métamorphose. À travers ses photographies argentiques et numériques, souvent en noir et blanc, Olga explore les mystères du corps humain en dialogue avec les éléments naturels, transformant son propre jardin en région parisienne en un studio à ciel ouvert.

Le Jardin aux sentiers qui bifurquent, évoquant le titre labyrinthique de Jorge Luis Borges, est une ode à l’hésitation et au choix, à ces carrefours invisibles où le visible et l’invisible se frôlent. Ses compositions, entre ombre et lumière, suggèrent un monde où chaque feuille, chaque ombre, chaque corps porte la mémoire des saisons et des histoires silencieuses. (...)

À la Halle Saint-Pierre, elle nous offre un moment suspendu, une promenade poétique où disparaître et se redécouvrir. Dans cet espace, le visiteur est invité à se perdre dans la brume des sentiers, à se laisser happer par la texture des images, à rêver un monde qui continue de respirer sans nous, mais pour nous.

« Les fleurs et leurs atours – calices et corolles, pistils et étamines, bourgeons et pétales, feuilles et épines … -, les végétaux, serpentins architectes, les sculptures de pierre, silencieuses et énigmatiques présences, entrent en connivence avec le promeneur, et c’est un jardin des délices, soudainement, qui s’offre à nous ! Ces instances végétales vivantes habillent somptueusement de soie, de velours, de gaze, de couleurs, d’or et d’argent, les corps de pierre qui sortent de leur torpeur, s’animent, et un étonnant ballet prend ainsi forme et vie. Cette danse opère, dès lors, une métamorphose mystérieuse du visible, une efflorescence silencieuse, odorante, où les parfums, les couleurs et les sons se répondent.

Capter l’influence muette de ces correspondances ; les interactions subtiles, les permanences de l’éphémère, les mutations en de chose nouvelles des habitants du jardin, tel est mon dessein de promeneuse et d’éternelle rêveuse !" (Olga Caldas)

Olga Caldas, artiste inclassable

Olga Caldas, née au Portugal, vit et travaille à Paris où elle a fait des études en Histoire de l’Art, communication et photographie.
Elle a travaillé à la Halle Saint-Pierre pendant une vingtaine d’années et a été ainsi en contact à des œuvres hors normes, inclassables, qui l’ont influencée, ouvert à de nouvelles perspectives de création. Elle est directrice et curatrice à l’Immix galerie, émanation du Centre Culturel Jemappes de la Ville de Paris.

Elle a réalisé près d’une cinquantaine d’expositions en France et à l’étranger (USA, Suisse, Belgique, Portugal, Italie) et participé à plusieurs salons d’art (Art Fair au Carreau du Temple à Paris – Art Fair à Bruxelles – Marché de l’Art à San Francisco, USA – Fotofever au Carrousel du Louvre – Art Capital au Grand Palais, Festival Européen de la photo de nu à Arles (Chapelle Saint-Anne) – Frame Basel, Miami et Paris – Les Rencontres photographiques de Paris 10e – Salo à Paris…).
Elle expose régulièrement dans des galeries parisiennes, participe à des salons d’art et des résidences d’artistes (France, Italie, Portugal).
Son travail a donné lieu à plusieurs publications de livres et de nombreux articles de presse.

Exposition « Le Jardin aux sentiers qui bifurquent » du 15 janvier au 16 mars 2025, à la Halle Saint-Pierre – 2, rue Ronsard – Paris 75018 / M° : Anvers – Abbesses

www.hallesaintpierre.org

À venir :

  • Un livre est à paraître en janvier, à l’occasion de l’exposition à la Halle Saint-Pierre, édité par les éditions Carnets-Livres, sous la direction de Daniel Besace.

  • Expositions : Casa Régis – Centro per la cultura e l’arte contemporanea, Biella, Italie, septembre 2025 et Fórum Cultural das Neves, Portugal, août 2025.

(*Titre inspiré de la nouvelle de Jorge Luis Borges)

Entrée libre

Vernissage le samedi 18 janvier de 15h à 19h

Rencontre avec l’artiste le week-end et sur demande




LE JAPON A PARIS


Le salon du dessin érotique Salo accueille des artistes de tous âges, de toutes nationalités, de tous niveaux sociaux et de tous cursus comme aucun CV n’est requis lors des candidatures.

Ce salon expose des œuvres et non pas des galeries, ni des artistes en fonction de leurs parcours, qui suit le plus souvent leurs origines sociales et leur talent de communicant.

Laurent Quénéhen, commissaire de ce salon du dessin érotique, choisit les œuvres présentées.

L’érotisme se réinvente ainsi à Salo d’années en années.

Ce salon expose principalement des dessins, mais aussi quelques photographies, peintures, céramiques.

Cette année, les deux artistes japonaises Ayako David-Kawauchi et Hana Kanehisa y exposent.

De plus, Olga Caldas y présente sa série de photos Bath Ritual in Hakone réalisée au Japon en avril 2024.

ARTEGO MAGAZINE NEW - YORK CITY, USA - JUNE 2024